Ciò che si è andato a sviluppare nel pomeriggio del 27 Maggio è stato un sistema convettivo “complesso”, di natura multicellulare; dapprima è evoluto in MCS per poi diventare un vero e proprio Bow-Echo in piena regola! I danni associati a questo sistema convettivo sono stati parecchi, così come gli accumuli di pioggia in poco tempo soprattutto nell’area Parmense. Ecco in breve una spiegazione dell’evento…
Partendo dal presupposto che il setup in quota era favorevole a moti verticali grazie al passaggio dell’asse di saccatura (quindi in associazione ad un’avvezione di vorticità positiva), passiamo ad osservare nel dettaglio cosa ha scatenato la convezione. Per farlo bisogna fare un passo indietro di qualche ora: in tarda mattinata sul Triveneto si sono generate alcune celle temporalesche di forte intensità, e i loro potenti outflow hanno stabilizzato l’aria nelle vicinanze per il riversamento di aria fredda dall’alto; tali outflow, però, hanno iniziato a percorrere velocemente la Pianura Padana orientale da Est verso Ovest, incontrando via via aree nelle quali ristagnava maggior potenziale, come la Lombardia orientale.
Nel primo pomeriggio è stata proprio l’azione dell’ouflow boundary (letteralmente “confine dell’outflow”) ad attivare la convezione laddove il setup termodinamico lo permetteva.
Con le linee blu ho indicato i venti in quota in quegli istanti: si nota come le celle in via di sviluppo sulla Lombardia orientale si trovino poco davanti all’asse di saccatura, in un’area quindi favorevole ai moti convettivi.
A questo punto di va ad innescare un meccanismo di continua rigenerazione delle varie celle in formazione, rigenerazione incentivata sempre dall’outflow boundary nella sua continua corsa verso Ovest e Sud, andando ad agire come gust front e sollevando l’aria umida preesistente. Date le correnti in quota da S/W, le incudini seguono tale traiettoria, ma la propagazione delle celle non segue le correnti in quota, bensì’ quelle nei bassi strati di provenienza nord-orientale.
Tutto il sistema si ingrossa fino a raggiungere dimensioni notevoli, e prosegue la sua corsa verso Sud; Una volta arrivato nei pressi dell’appennino si comincia a verificare il passaggio da un classico MCS ad un Bow-Echo in piena regola. Il gust front accelera e si va a “disegnare” il tipico eco ad arco, nel quale è possibile notare perfettamente la Rear Inflow Jet, evidenziata al radar da un eco a bassa riflettività chiamato Rear Inflow Notch.
Probabilmente è in questi istanti che si sono avute le massime raffiche di vento al suolo all’arrivo del temporale.
I modelli di previsione avevano ottimamente inquadrato l’evoluzione del pomeriggio; a tal proposito posto qui di seguito una mappa MOLOCH, sia in formato originale sia modificata da me in modo da evidenziare i vari elementi:
E’ possibile individuare l’irruzione di aria fredda e stabile nei medio-bassi strati con traiettoria N/E-S/W associata all’MCS-BowEcho; tale irruzione va a scalzare l’aria umida stagnante in loco la quale funge da inflow del sistema stesso rigenerando continuamente gli updrafts che vanno a comporre il Bow-Echo.
L’aria stabile, uscendo dal grosso sistema convettivo, si allarga “a cerchio” e ciò permette un temporaneo accumulo di aria umida anche a ridosso delle prealpi orobiche (il tutto grazie alla particolare orografia del Nord-Italia); tale aria umida viene forzatamente sollevata dai rilievi prealpini e ciò comporta la genesi di alcune celle temporalesche secondarie in loco – esse sono visibili nell’immagine radar precedentemente postata. Ho segnalato ciò per far capire un po’ tutta l’evoluzione delle masse d’aria durante il pomeriggio, e soprattutto per dare la giusta importanza agli outflow boundary che hanno avuto, per ben due volte, il ruolo principale per scatenare la convezione – dapprima gli outflow delle celle trivenete, e poi l’outflow dell’MCS.
Per finire, ecco un’immagine satellitare dell’imponente sistema convettivo ormai passato allo stadio di Bow-Echo:
1 commento:
Killer dei tornado..
Complimenti .
Cmq sempre seguite tramite il cml le tue prev. su grandine e tornado.
Ottimo lavoro.
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