Anche la grandine ha una sua scala di classificazione; non è molto conosciuta anche perchè non viene utilizzata molte volte, a differenza per esempio della scala Fujita per i Tornado. Ma vediamo di cosa si tratta visto che potrà tornarci utile in futuro.
La scala si chiama Torro, che è un acronimo di Tornado and Storm Research Organization, ed è stata introdotta da Johnatan Webb nel 1986. I danni potenziali di una grandinata vengono stimati attraverso 5 fattori:
1) dimensione del chicco
2) velocità di caduta del chicco
3) durezza del chicco
4) forma del chicco
5) orientamento della traiettoria di caduta del chicco
La Scala va da un valore minimo di H0 a un massimo di H10.
Ecco una tabella riassuntiva e molto semplice da interpretare.
Tracking Real-Time via GPS + Radar (i post sono visualizzati al di sotto di questa schermata)
Mostra Radar Svizzero - animazioneMostra Radar Landi - animazione
Mostra Radar Landi - ultima immagine
Mostra Radar Liguria
Mostra Satellite visibile
GPS Tracking
venerdì 29 febbraio 2008
La Scala di Classificazione della grandine
Pubblicato da Palu alle 23:12 0 commenti
Il Tornado più forte della Storia: ecco alcuni video di quel giorno incredibile.
Numerosi cacciatori di temporali sono riusciti a seguire l'evento e filmare il tutto da diverse angolazioni. In ogni filmato c'è un comune denominatore: lo stupore e l'inquietudine per l'immenso vortice che si stava verificando in quegli istanti (venti che hanno raggiunto i 520 km/h).
1° Video (di particolare interesse l'ultima parte dove si vedono immagini pazzesche).
2° Video
3° Video
4° Video
5° Video (osservate dal minuto 1.31 ... penso siano le immagini più impressionanti)
Pubblicato da Palu alle 16:44 1 commenti
La rotazione in una Supercella: guardate questo video!
Si tratta di una ripresa effettuata da uno StormChaser in Oklahoma.
Penso che non ci sia da aggiungere nessun tipo di commento: la rotazione è incredibilmente visibile, il tutto grazie ad una opportuna velocizzazione del filmato.
Le Supercelle che si verificano da noi in Estate non sono molto differenti...basta cogliere l'attimo e riuscire a fare un super-video come questo!
ciao!
Pubblicato da Palu alle 16:22 0 commenti
giovedì 28 febbraio 2008
Non esiste caccia ai temporali senza un super CD musicale in sottofondo!
Le ore passate in auto devono essere occupate a dovere...e quindi cosa c'è di meglio (oltre alle chiaccherate con i compagni di avventura) che un CD musicale con tutte le canzoni che ci possono dare la carica? Ecco una mia lista personale.
------ Ecco la mia TOP 10 ---------. Attenzione alla numero 1, è obbligatorio che coloro che amano i temporali la conoscano e sanno "da dove proviene" ;-))))
Cliccando sul titolo potrete vedere il video della canzone da YouTube.
Posizione 10 --> Aqua - Lollipop
Posizione 9 --> Corona - Baby Baby
Posizione 8 --> Timbaland - The Way I are
Posizione 7 --> Chemical Brothers - Hey Boy, Hey Girl
Posizione 6 --> Pakito - Living on Video
Posizione 5 --> Eurythmics - Sweat Dreams
Posizione 4 --> Bleach - The radio is Dead (Creamer)
Posizione 3 --> Snap - Rhythm is a Dancer
Posizione 2 --> Europe - The Final Countdown
Posizione 1 --> Van Hallen - Human Beings
Se volete inserite pure la vostra lista personale nei commenti...ciauzzzzz
Pubblicato da Palu alle 08:54 0 commenti
martedì 26 febbraio 2008
I segni premonitori dell'arrivo dei temporali.
A volte l'osservazione visiva arriva fin dove le mappe meteorologiche non possono arrivare. Non capita di rado di carpire l'arrivo di temporali semplicemente guardando il cielo qualche ora prima. Vediamo quali sono i segnali principali da tenere in considerazione.
Considerando il clima particolare della Pianura Padana, uno dei segnali assolutamente necessari per la formazione di temporali è la presenza di umidità nell'aria. L'igrometro che tutti noi conosciamo ci da sicuramente un aiuto in quanto ci permette di sapere qual è la percentuale di vapore acqueo presente nell'aria...ma da solo a volte non basta. Perchè? Ebbene, perchè l'igrometro ci da il valore di umidità presente dove c'è lo strumento stesso, e quindi negli strati prossimi al terreno. Ma per la formazione di un temporale è molto importante che sia presente molta umidità anche alle quote superiori. Per questo sono stati inventati i Radiosondaggi (di cui parlerò in un altro articolo), ma anche solo attraverso l'analisi visiva si può capire se l'aria è umida o meno. Lo si può fare osservando la quantità di foschia presente nonchè la colorazione del cielo stesso: giornate afose, con cieli più bianchicci con visibilità che non supera i 30 km sono senza ombra di dubbio un ottimo punto di partenza per la formazione di temporali; al contrario, cieli belli limpidi e azzurri con visibilità oltre i 50 km non sono sicuramente un buon indizio.
Sarebbe tutto troppo semplice, però, se bastasse soltanto vedere il cielo fosco per dire "oggi fa il temporale" ;-) Infatti il 70% delle volte una giornata calda e umida non si risolve con un temporale, semplicemente perchè il punto di partenza c'è e lo abbiamo appena visto (l'umidità), ma manca l'innesco per "sfogare" questa umidità sottoforma di nubi temporalesche. Capire se ci sarà o meno questo innesco è in assoluto l'analisi più difficili per un previsore anche esperto!
In ogni caso, esistono alcuni segnali che accostati alla presenza di cieli afosi possono portare a prevedere correttamente la formazione di temporali nelle ore successive:
1) altocumuli castellani:
Rappresentano un segnale di instabilità dell'aria, e si presentano generalmente 6/10 ore prima della formazione delle celle temporalesche. Si muovono in "banchi" seguendo le correnti alle medio-alte quote.
2) la direzione e l'intensità del vento: prima dell'arrivo di un peggioramento temporalesco il vento diventa sempre protagonista. Perchè? Perchè si assiste quasi sempre ad una sua intensficazione unita ad un cambiamento di direzione, che generalmente va ad orientarsi perpendicolarmente alla direzione di avanzamento degli eventuali nuclei temporaleschi. Per esempio, poniamo caso che per le 16 arrivano dei temporali da Ovest; ebbene, già qualche ora prima il vento il più delle volte si orienta da Est o S/E via via intensificandosi.
3) Carpire la Turbolenza. Si tratta di un'analisi decisamente difficile ad un occhio non esperto, eppure spesso da risultati incredibili anche senza sfiorare nessuna mappa meteorologica. Carpire la turbolenza significa osservare tutto ciò che accade in cielo, dal colore, alle nubi, alla loro direzione, al vento...insomma osservare tutti i parametri con le loro continue modifiche per arrivare alla conclusione finale "fra poco arriva un temporale". Si tratta più che altro di sensazioni che si sviluppano con l'esperienza, quindi col passare degli anni. Di solito sono i più vecchiotti a sorprendere i giovincelli con frasi del tipo "me lo sento, è tutto chiaro...oggi pomeriggio fa un temporalone". E a volte accade proprio così!!
Secondo il mio parere sono questi tre i principali fattori da considerare se si vuole provare a capire se qualche ora dopo può arrivare un temporale. E' importante ricordarsi, comunque, che si tratta di osservazioni soggette ad errori, a volte anche colossali. D'altronde se i temporali sono in assoluto il fenomeno più difficile da prevedere......un motivo ci sarà ;-))
Pubblicato da Palu alle 19:02 0 commenti
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lunedì 25 febbraio 2008
Quali sono le aree migliori per cacciare nel Nord-Italia?
Quando si pianifica una caccia temporalesca è molto importante considerare anche dove si ha intenzione di andare.
Per quale motivo? Semplicemente perchè per effettuare una proficua caccia temporalesca è assolutamente necessario avere a disposizione strade il più possibile libere da traffico. Si deduce, quindi, che le aree che sono più favorevoli a giornate di caccia sono quelle lontano dalle grandi metropoli.
In breve, sono da escluedere:
1) le grandi città come Milano, Torino, Venezia, Verona, ecc
2) agglomerati urbani legati alle grandi metropoli, per esempio l'area di Varese, Como, Lecco.
Tutte le aree rimanenti sono più o meno favorevoli a svolgere una caccia ai temporali serena e senza intoppi extra, ossia non legati alla mal-interpretazione delle potenzialità e del comportamento delle celle temporalesche.
Questo non vuol dire che cacciare, per esempio, in Brianza sia da evitare; lo si può fare, ma rimanendo consapevoli che il rischio di rimanere bloccati nel traffico può comportare varie difficoltà, due su tutte:
- mancato raggiungimento della posizione migliore per osservare il temporale
- impossibilità di evitare un contatto con la parte più intensa del temporale, con la possibilità di finire sotto piogge torrenziali o ancor peggio grandine.
Insomma, una caccia nelle campagne Pavesi e Mantovane è in assoluto da preferire a una caccia in Brianza...anche se poi il cacciatore va dove si trova la preda...basta solo stare attenti e considerare tutte le possibili difficoltà a cui si va incontro.
Pubblicato da Palu alle 22:16 0 commenti
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sabato 23 febbraio 2008
La classificazione dei Tornado: dal più debole al più distruttivo.
La scala è la Enhanced Fujita Scale. E' praticamente identica alla vecchia scala Fujita, nome che deriva dal suo stesso inventore.
Si passa dal grado 1 al grado 5, il più potente.
Grado F0: venti <116 km/h.
Grado F1: venti tra 116 km/h e 180 km/h.
Grado F2: venti tra 181 km/h e 250 km/h.
Grado F3: venti tra 251 km/h e 330 km/h.
Grado F4: venti tra 331 km/h e 415 km/h.
Grado F5: venti fino a 530 km/h.
E' molto importante in ogni caso comprendere quale sia la distribuzione di probabilità relativa ad ogni intensità di Tornado. Questo perchè i Tornado di debole intensità sono decisamente più frequenti di quelli più violenti, che si verificano solo in particolari situazioni che vanno a costituire fenomeni eccezionali, fuori dalla norma.
L'immagine sottostante, anche se arriva fino al 1994, rispecchia la situazione attuale:
Si nota chiaramente come i Tornado più forti occupano una minima percentuale nella "torta", mentre oltre il 70% è occupato dai vortici di categoria minore.
Ecco anche un'analisi simile, riguardante però la percentuale di vittime:
Anche in questo caso l'analisi è facilmente interpretabile: la stragrande maggioranza delle vittime umane è legata a quella piccolissima percentuale di Tornado di categoria F4 e F5 che abbiamo visto nel primo grafico.
Insomma...i Tornados violenti sono pochi, ma come intuibile sono anche i più disastrosi, sia come danni che come numero di vittime.
CIAO
Pubblicato da Palu alle 19:29 0 commenti
Inflow Notch, V-Notch, Hook Echo: cosa sono e che cosa indicano?
Una breve rassegna di alcuni aspetti legati alle Supercelle, indentificabili quasi esclusivamente con le immagini radar. Saperli indentificare e analizzare è un ottimo aiuto al fine di inquadrare bene il comportamento e l'intensità del temporale da andare a cacciare.
Hook echo, V-Notch e Inflow Notch sono tutti echi radar presenti esclusivamente nelle Supercelle.
Vediamo in breve di cosa si tratta.
1) Hook Echo (che significa "eco ad uncino") --> è un eco radar che si va a generare allorquando comincia ad azionarsi il mesociclone all'interno della Supercella. Viene definito così proprio perchè assomiglia il più delle volte ad un uncino; la sua presenza in scatti radar consecutivi (nell'arco quindi di almeno 15/20 minuti) sta a significare un'alta probabilità di fenomeni tornadici!
Qualche immagine per far capire meglio il soggetto in questione:
2) Inflow Notch --> si tratta di un eco radar a bassa o nulla riflettività presente nell'area di risucchio (inflow) di un temporale; spesso e volentieri è adiacente ad un eco radar a riflettività massima che va ad assumere il carattere di eco ad uncino: tale connubio sta a significare che sicuramente si è in presenza di un mesociclone all'interno del temporale.
Ecco qualche immagine radar a riguardo. Nella prima figura qui sotto l'inflow notch è nell'area indicata con l'acronimo BWER.
Talvolta l'Inflow Notch va a generarsi alle spalle di una cella temporalesca, generalmente quando essa va ad assumere le caratteristiche di Bow Echo, sviluppando appunto il Rear Inflow Notch nel suo lato posteriore. Ecco un esempio:
3) V-Notch --> si tratta di un eco radar che va a svilupparsi nella parte avanzante della cella temporalesca, quando le forti correnti alle alte quote vanno ad impattare contro la torre principale del temporale deviando a destra e sinistra le particelle di acqua e ghiaccio. Viene chiamato V-Notch perchè assume una caratteristica forma a V.
Sta ad indicare possenti updraft in seno al sistema.
Ricordo che tutti questi echi radar stanno quasi sempre ad indicare che il sistema temporalesco in questione è una Supercella; prestare quindi la massima attenzione cercando di inquadrare bene il movimento del sistema.
Dei tre, i primi due possono anche essere individuati tramite un'analisi visiva...ma è molto complicato per un occhio senza la minima esperienza e quindi preferisco non trattare l'argomento dato che porterei solo più confusione al lettore.
Pubblicato da Palu alle 13:21 0 commenti
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giovedì 21 febbraio 2008
Quali sono i Tornado più forti mai registrati nel Nord-Italia?
La Pianura Padana da sempre registra nella stagione estiva fenomeni vorticosi. Generalmente non si tratta di episodi molto intensi, ma alcune volte non è stato così.
Tendenzialmente i Tornado più forti si sono sempre verificati in Luglio e in Agosto, in assoluto i due mesi più proficui sotto questo aspetto.
Una breve rassegna dei "mostri sacri" made in Italy.
1) Tornado del Montello - 24 Luglio 1930.
Ad oggi rappresenta il Twister più forte di sempre. Classificato come F5, ha percorso oltre 80 km da Treviso a Udine. Provoca 23 Morti.
2) Tornado dell'Oltrepò Pavese - 16 Giugno 1957.
Classificato come F4, rade al suolo due piccoli paesi: Robecco e Vallescuropasso. 6 Morti.
3) Tornado della Laguna di Venezia - 11 Settembre 1970.
Classificato come F4, percorre oltre 70 km provocando 36 vittime, quasi tutte nel capoluogo veneto.
4) Tornado della Brianza - 23 Luglio 1910.
Si conosce solo il numero delle vittime: 60. Poche notizie sulla sua classificazione.
5) Tornado del Parmense - 4 Luglio 1965
Classificato come F4, provoca 6 morti nel suo tragitto da Fiorenzuola a Torricella di Sissa.
6) Tornado della Brianza - 7 Luglio 2001
Classificato come F3. Fortunatamente non provoca alcuna vittima, ma si porta dietro una scia di devastazione nei paesi di Arcore, Concorezzo, Usmate Velate.
Alcuni dati sono presi dal sito www.tornadoit.org
In conclusione, giusto per rendere l'idea...in breve ecco i venti associati alle varie categorie di Tornado:
F3 - venti in media a 310/340 km/h
F4 - venti in media a 350/420 km/h
F5 - venti fino a 540 km/h
CIAO CIAO
Pubblicato da Palu alle 09:53 0 commenti
martedì 19 febbraio 2008
La Frequenza delle Supercelle nell'Estate 2007
Nella scorsa Estate il numero di fenomeni supercellulari ha subito un incremento rispetto alla stagione precedente.
Le due aree con maggior numero di Supercelle sono quelle colorate in rosso. Il 02 Maggio, il 22 Giugno e il 09 Luglio sono le tre date più importanti nelle quali si sono registrati eventi degni di nota, con tanto di Tornado.
Pubblicato da Palu alle 23:30 0 commenti
Angolo dei Consigli: cacciare una Supercella - 2a parte --> prevederle e conoscerne i fenomeni associati.
Nella caccia ad una Supercella assume un ruolo importantissimo la conoscenza della fenomenologia che la accompagna, nonchè cercare di effettuare una previsione il più possibile precisa riguardante le aree con maggior probabilità di formazione di questa tipologia di temporale.
Partendo dal presupposto che uno stormchaser considera una Supercella come il top in assoluto per una caccia, direi che una delle tappe principali è costituita dall'analisi delle mappe meteorologiche al fine di cercare di prevedere con la maggior precisione possibile quali saranno le zone soggette alla formazione di temporali supercellulari.
Generalmente le mappe più importanti da consultare sono quelle riferite a:
- vorticità
- jet-stream
- direzione del vento alle medio-basse quote
Interpretare le mappe di previsione al fine di prevedere eventuali supercelle non è per nulla facile; una componente molto grande di questa difficoltà deriva dalla particolare orografia della Pianura Padana, estremamente complessa e spesso determinante sull'azione dei temporali estivi. Insomma, non siamo in America dove si può dire che "basta poco" per prevedere le supercelle grazie alle immense distese di pianura; qui in Italia tutto è diverso, tutto è molto più difficile anche per il miglior esperto...
Se da un lato non abbiamo la possibilità di riuscire a prevedere con esattezza la formazione e il comportamento (a priori) delle Supercelle, dall'altro abbiamo invece tutti i mezzi per conoscerne le potenzialità e quindi avere ben chiari quali sono gli aspetti positivi e negativi legati alla caccia di questi fenomeni.
Esistono diversi fenomeni intensi legati alle formazioni supercellulari:
1) rischio di alluvioni lampo per le copiose piogge
2) grandine di medie e grosse dimensioni (fino a 7/10 cm di diametro...mica bau bau micio micio)
3) raffiche di vento fino a 100/120 km/h anche in assenza di Tornado al loro interno
4) il Tornado.
Il Tornado rappresenta in assoluto il pericolo maggiore, ma data la sua relativa bassa probabilità di genesi rispetto a tutti gli altri fenomeni, si può per ora escludere dal discorso. Venti forti e grandine, invece, devono essere sempre al centro dell'attenzione di ogni stormchaser, perchè sono molto più diffusi e presenti all'interno delle Supercelle.
La previsione dell'intensità di una Supercella può essere effettuata solamente quando il sistema è già in azione, e lo si fa attraverso le immagini radar. Prendendo come riferimento il radar Landi che copre gran parte del Nord-Ovest Italiano, il segnale inequivocabile della presenza di precipitazioni violente all'interno di una Supercella è senza dubbio il "colore Viola".
E' bene precisare che il colore viola non presuppone per forza di cose la presenza di una struttura supercellulare, dato che può essere tranquillamente legato a squall line o anche a semplici temporali multicellulari. Ma, una volta classificato il temporale che si sta osservando come Supercella (la classificazione tramite l'immagine radar la vedremo più avanti con altri articoli a riguardo) se è presente il colore che indica la massima riflettività allora bisogna stare all'occhio. Ecco perchè reputo fondamentale avere con sè una connessione ad Internet portatile, in modo da evitare brutte sorprese...dato che l'analisi visiva da sola non basta per capire quali fenomeni sono presenti all'interno di un temporale.
E la dimensione della grandine? Come facciamo a identificarla? Lo si può fare utilizzando le immagini radar? La risposta è no, non bastano da sole per capire quale sia la dimensione dei chicchi di grandine: per questa analisi serve un mix tra osservazione sul posto, immagine radar, e valutazione dei parametri atmosferici di partenza. Insomma...un casotto! ;-)
Per quanto riguarda i pericoli connessi al vento: beh, il radar in questo caso aiuta poco a parte casi molto rari. Gran parte della previsione (anche questa a brevissimo termine, con il sistema già in azione) va fatta semplicemente osservando le formazioni nuvolose associate al temporale. Imponenti shelf cloud, turbolenze accentuate e altri segnali che si percepiscono spesso "a pelle" devono far mettere il cacciatore sull'attenti; ricordarsi sempre che in presenza di Supercelle il vento può cambiare direzione in modo rapido e deciso, in accordo con la presenza di un mesociclone all'interno del sistema temporalesco.
Non entro nel merito del Tornado, dato che probabilmente dedicherò un articolo a parte su questo fenomeno e su come prevederlo (direi quasi impossibile ad oggi...); mi limito solamente a dire che per comprendere al meglio le potenzialità di ogni singola Supercella oltre ad alcune nozioni lette quà e là risulta molto importante l'esperienza...e quella la si sviluppa solamente col passare degli anni. Una volta che un cacciatore vede 10, 20, 30 Supercelle riesce con facilità a farsi subito un'idea della loro potenza una volta che vi si trova di fronte, ma durante i "primi incontri" tutto è per forza di cose più difficile e impegnativo.
Siccome però non siamo in America (dove alcune Supercelle compiono vere e proprie devastazioni), il rischio lo si può correre...a patto di avere sempre gli occhi aperti, dato che questi sistemi temporaleschi sono in assoluto i più intensi e i più imprevedibili.
Nel prossimo articolo spiegherò in breve quali sono le varie postazioni possibili in una caccia ad una Supercella.
Pubblicato da Palu alle 14:40 0 commenti
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lunedì 18 febbraio 2008
Angolo dei Consigli: cacciare una Supercella - 1a parte --> Vantaggi e Svantaggi.
La Supercella rappresenta in assoluto la formazione temporalesca più interessante da cacciare; ma questo suo primato lo ha acquisito anche grazie agli innumerevoli rischi che sono legati ad essa.
Il temporale a struttura supercellulare è senza ombra di dubbio la fonte di maggiore interesse per gli stormchasers, è considerato un po' il top dei top per una serie di motivi. Ma prima vediamo brevemente quali sono i vantaggi e gli svantaggi legati ad una giornata di caccia in presenza di supercelle.
- Vantaggi
1) Struttura temporalesca e formazioni nuvolose ad essa associate: le supercelle hanno delle caratteristiche inconfondibili che spesso e volentieri le rendono eccezionali dal punto di vista fotogenico, sia nella loro area di outflow sia nell'area di inflow.
2) il 99% dei Tornado si generano dalle Supercelle; facendo 2 + 2 risulta ancora più semplice capire perchè esse sono accolte con esaltazione dai cacciatori di temporali ;-)
3) L'adrenalina che si prova a cacciare una vera supercella da vicino è unica nel suo genere, per nulla paragonabile alla visione di una squall line o robe del genere.
- Svantaggi
1) Le supercelle sono temporali che molte volte si rivelano imprevedibili.
2) Esistono tre tipologie di Supercelle, e la possibilità di fare un'errata lettura delle loro caratteristiche può comportare a successivi rischi in fase di caccia.
3) Le precipitazioni che accompagnano le supercelle sono nella maggior parte dei casi le più intense in assoluto, di gran lunga maggiori a quelle associate alle linee di groppo o alle multicelle. E' soprattutto la grandine a rendersi protagonista in molti casi, e si sa...la carrozzeria dell'auto è sempre meglio tenerla integra ;-)
4) Gran parte delle Supercelle hanno una velocità di spostamento medio-alta. Se questa si va a sommare ai rischi intrinsechi di questo tipo di temporali, è facile intuire che il potenziale di rishio a cui si va incontro è elevato.
Da questo quadro di insieme si può capire come questo tipo di fenomeni sia, nello stesso tempo, gioia e pericolo per gli stormchaser. Ma è proprio per questo motivo che ogni singolo cacciatore di temporali va sempre alla ricerca della Supercella più forte, la più violenta...e di conseguenza, del Tornado più forte.
Nel prossimo articolo parlerò della difficoltà di previsione delle Supercelle in sede di analisi della mappe e delle principali fenomenologie ad essa associate.
CIAUZ
Pubblicato da Palu alle 10:03 0 commenti
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domenica 17 febbraio 2008
Angolo dei Consigli: cacciare i temporali a multicella.
Si tratta in assoluto della caccia più semplice, con poche insidie e con una buona facilità di gestione del percorso data la velocità di spostamento non particolarmente elevata di questa tipologia di temporali.
I temporali a multicella (cluster di celle) presentano alcune caratteristiche che le distinguono dalle altre tipologie temporalesche:
1) minor velocità di spostamento sia rispetto alle squall line sia rispetto alla maggior parte delle Supercelle.
2) comportamento a "pulsazione". Cosa vuol dire? Sostanzialmente significa che all'interno di un cluster di celle temporalesche si trovano alcune celle in fase di crescita, altre in fase di maturità e altre ancora in fase di senescenza; il tutto va a conferire al sistema un andamento a pulsazione, con l'intensità che cresce e decresce in modo regolare. Questo comportamento è ben individuabile sia ad occhio nudo che al radar.
3) fenomenologia non particolarmente intensa: a parte pochi casi, le multicelle non raggiungono la violenza che possono caratterizzare le supercelle e le linee di groppo. Generalmente le precipitazioni più intense sono localizzate al di sotto della cella in fase di maturità, e seguono anch'esse il ciclo di "sali e scendi" descritto nel punto precedente.
4) Le multicelle al 99% non generano Tornado, a parte rarissimi casi che si possono comunque escludere dall'analisi.
Insomma, partendo da questi 4 punti è facile intuire che avere a che fare con un cluster di celle temporalesche non comporta molti rischi: basta avere un po' di attenzione e la caccia risulta semplice e soddisfacente, considerando anche il fatto che avendo a che fare con temporali che si muovono lentamente risulta più semplice seguirli e quindi ottimizzare la caccia.
L'importante, come sempre, è non finire nell'area di precipitazioni, sia perchè compromette ogni altra possibilità di scrutare formazioni nuvolose interessanti sia perchè possono essere sempre in agguato grandinate dannose per la carrozzeria dell'auto.
Ecco uno schema semplice di questa tipologia di temporali:
Ed ecco come si presentano generalmente al satellite:
I temporali a multicella si generano soprattutto in presenza di gocce fredde in quota, quindi in presenza di tali configurazioni....pronti via e si va !
Pubblicato da Palu alle 11:24 0 commenti
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sabato 16 febbraio 2008
In America lo Storm Chasing è in grande crescita!
La maestosità dei fenomeni americani ha fatto si che negli ultimi anni, complice l'innovazione tecnologica, stiano spuntando come funghi nuovi gruppi di cacciatori di temporali che si organizzano e si lanciano in nuove avventure.
Qui in Italia il discorso è diverso, per due motivi essenzialmente:
1) fenomeni meno corposi e diffusi come in America, e quindi meno interesse anche della gente comune. Ricordo che in USA ogni anno ci sono 40/50 vittime per i Tornado, che quindi oltre ad essere una passione per alcuni sono anche al centro dell'attenzione per tutto il resto della popolazione, anche quella non interessata a questo tipo di fenomeni.
2) cultura meteorologica decisamente indietro anni luce rispetto all'America. Lì la meteorologia è vista come una scienza (perchè effettivamente lo è!!) , non come un intrattenimento del tipo "meteo & oroscopo" come si legge ovunque qui in Italia.
Negli Stati Uniti ci sono interi servizi televisivi legati alla meteorologia e ai fenomeni ad essa collegati, la gente di conseguenza è più formata rispetto agli italiani. Va beh...è un discorso che andrebbe ampliato ma ora non ho il tempo di farlo.
Insomma, a QUESTO SITO potete conoscere cosa significa mettere in piedi un gruppo di gente normalissima che in estate va a cacciare i temporali.
Ovviamente esistono anche cacciatori singoli, a mò di eremita, ma stare in gruppo è tutta un'altra cosa, soprattutto a livello di emozioni.
CIAO
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venerdì 15 febbraio 2008
Angolo dei Consigli: cacciare una squall line
Una squall line (chiamata anche linea di groppo) è un sistema temporalesco generalmente prevedibile, e quindi facilmente cacciabile. Ma qualche insidia la si trova sempre...ecco qualche consiglio.
Una linea di groppo non è altro che un sistema temporalesco che ha una struttura generalmente lineare:
Senza entrare troppo nei dettagli riguardanti la sua formazione e le sue particolarità, posso subito dire che è una struttura temporalesca facilmente intercettabile, data la sua notevole estensione. Essenzialmente, cacciare una squall line comporta i seguenti vantaggi/svantaggi:
- vantaggi
1) notevole estensione spaziale del fenomeno, facilmente individuabile anche con una semplice analisi visiva.
2) intensità generalmente non particolarmente elevata.
3) Comportamento e direzione di spostamento non soggetti a cambiamenti repentini.
- svantaggi
1) l'elevata rapidità di spostamento che caratterizza le squall line a volte non permette una preparazione adeguata del percorso di caccia con il rischio di rimanere inglobati nei fenomeni più intensi senza avere la possibilità di osservare e fotografare il suo fronte avanzante, di gran lunga la parte più interessante.
2) (Riprendendo il punto "2" dei vantaggi); a volte le squall line assumono intensità elevate, raggiungendo uno stadio di maturità che può riservare spiacevoli sorprese, quali la grandine di medie e grosse dimensioni.
3) il vento rappresenta il pericolo forse maggiore che accompagna le squall line; a volte infatti, se le condizioni lo permettono, la linea di groppo può raggiungere lo stadio di bow-echo, generando venti particolarmente forti e imprevedibili (con punte anche sopra i 200km/h). Prevedere questa eventualità è molto difficile anche usando le immagini radar; ci vuole quindi un occhio esperto.
Il miglior punto di osservazione di una squall line è il suo fronte avanzante (gust-front - fronte delle raffiche), che si presenta con una shelf cloud a volte imponente e molto estesa, dietro alla quale ai affacciano le bande di pioggia e grandine:
L'aspetto del fronte avanzante è spesso cupo e minaccioso, e le precipitazioni giungono improvvise e accompagnate immediatamente dalle prime raffiche di vento forte in uscita dal sistema temporalesco. E' questo il momento nel quale bisogna capire bene le potenzialità del fenomeno e decidere se lasciarsi "investire" dal temporale oppure se indietreggiare continuando a rimanere davanti alla shelf cloud documentandone i cambiamenti e i comportamenti.
La struttura delle celle temporalesche che caratterizzano una squall line ha la caratteristica di avere un'area di forti downdrafts (precipitazioni) sul suo fronte avanzante, seguita da una vasta area di precipitazioni deboli-moderate generalmente evitate dagli stormchaser dato che sono scarsamente interessanti. Per questo motivo spesso si tende a rimanere il più possibile di fronte alla linea di groppo.
Ecco una rappresentazione della struttura tipica dei temporali da squall line:
Qui in Pianura Padana le squall line sono abbastanza frequenti al passaggio dei fronti freddi estivi; generalmente non portano con sè grandi pericoli, ad esclusione di rari casi come precedentemente indicato.
Insomma...cacciare una linea di groppo è abbastanza semplice, non comporta grandi fatiche se non quella di accompagnare costantemente il gust-front onde evitare di finire sotto le precipitazioni (pioggia e grandine) compromettendo quindi ogni altra possibilità di osservare formazioni nuvolose interessanti.
ciauz
Pubblicato da Palu alle 09:45 0 commenti
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giovedì 14 febbraio 2008
Cosa ci serve per rincorrere un temporale?
Come in tutte le cose un minimo di pianificazione ci vuole: ecco i punti fondamentali per ottimizzare una caccia temporalesca estiva.
Dunque, il tutto si può riassumere in questi punti fondamentali:
1) auto: più scassata è...meglio è! cacciando i temporali le condizioni della carrozzeria dell'auto si possono solo peggiorare...quindi occhio alle varie Audi, BMW, Mercedes, SUV nuovi di zecca ;-)
2) connessione ad Internet wireless: è estremamente importante. Io fino ad ora mi sono sempre lanciato in avventure senza avere la connessione portatile, ma il tutto comporta solo svantaggi: impossibilità di avere un quadro di insieme attraverso le immagini radar e satellitari, mancati aggiornamenti in tempo reale, seri rischi di infilarsi in zone improduttive o ancor peggio con fenomeni particolarmente intensi e quindi rischiosi per l'incolumità dell'automezzo (vedi punto 1). Di notte, in particolare, è FONDAMENTALE avere la conn. portatile, in quanto dato il buio risulta compromessa anche una possibile analisi visiva sull'intensità e direzione dei fenomeni.
3) scelta del target, ossia il luogo dove si presume possano presentarsi fenomeni interessanti. E' inutile partire da casa "a caso", bisogna pianficare almeno nelle fasi iniziali un certo itinerario in modo da portarsi nell'area dove, stando alle mappe di previsione, si pensa possano presentarsi i primi focolai temporaleschi.
In genere, comunque, una volta iniziata la convezione, ogni piano va a farsi benedire e si corre a destra e a manca a cercare la cella più intensa ;-)
4) La PAZIENZA. Senza quella non si va da nessuna parte: durante una giornata di caccia bisogna mettere in conto di aspettare anche 5/6 ore prima di vedere un cumulo, e a volte si passa anche l'intera giornata senza vedere nulla tornando a casa a mani vuote. Il tutto fa parte del gioco e bisogna accettarlo...ve lo dice uno che l'anno passato per ben 2 volte si è fatto 100 km e passa ed ha visto solo qualche congesto sparso e nulla più ;-)
5) Fiuto e Intuito. A volte sono determinanti e sopperiscono alla carenza di informazioni "tecniche" quali radar, meteosat e mappe meteorologiche.
6) Per ultima, ma non per questo meno importante, l'ATTENZIONE. Cacciare i temporali è si divertente, ma a volte può trasformarsi in qualcosa di pericoloso: vento forte, grandine di grosse dimensioni, piogge torrenziali possono rendere l'avventura ricca di insidie e pericoli.
Pubblicato da Palu alle 15:33 0 commenti
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mercoledì 13 febbraio 2008
Il Cacciatore di Temporali: di cosa si tratta?
Si tratta di un'azione completamente priva di ogni motivazione razionale, dettata solo dalla passione. Ma come avviene, cosa serve, e come ci si deve comportare?
Il cacciatore di temporali (in inglese "StormChaser") non è altro che una persona che durante la stagione estiva, in presenza di temporali, prende la macchina e fa il contrario di ciò che fa la gente normale. Infatti, una persona qualsiasi cerca sempre di evitare il più possibile un forte temporale, lo stormchaser fa l'esatto contrario: lo cerca e gli va in mezzo!
Il motivo? Solamente la passione per questo tipo di fenomeno, che rappresenta probabilmente il top della dinamicità nell'ambito meteorologico. Le emozioni trasmesse da un temporale sono innumerevoli, si va dalla felicità, alla paura, all'inquietudine, all'esaltazione...insomma noi cacciatori di temporali ci divertiamo quando si presentano questi fenomeni.
Per intraprendere questa "attività" ci vuole comunque attenzione, perchè si tratta di fenomeni che alcune volte presentano insidie e anche veri e propri pericoli (Tornado). Quindi occhi sempre bene aperti, fotocamera e videocamera pronte, e poi via! Si sta fuori casa anche per 12/18 ore, in quanto bisogna decidere con cura quale zona scegliere, e non per ultimo capire le possibili evoluzioni del tempo in giornata.
Non si tratta di un mestiere facile: spesso e volentieri si ritorna a casa con un pugno di mosche e tanta delusione, ma fa parte del gioco...questo gioco nel quale noi siamo cacciatori e i temporali le prede.
Mi rendo conto che dire "ciao ragazzi, io vado a cacciare un temporale" può destare incredulità nella gente, non scherzo quando alcuni mi dicono che sono un pazzo a fare ste cose...ed infatti è vero, lo sono. Però da un anno a questa parte mi è capitato di "infettare" ad alcuni amici una piccola parte di questa passione; è capitato un paio di volte di sentirmi dire "we colo, allora? oggi ci sono temporali? andiamo a prenderli?". Insomma...non vi resta che provare!
Pubblicato da Palu alle 11:38 0 commenti
lunedì 11 febbraio 2008
L'unico F6 della Storia?
Il 03 Maggio 1999 lo stato dell'Oklahoma, in USA, è stato colpito da una serie devastante di 59 Tornadoes, uno dei quali è stato classificato come il più potente della Storia.
Tutto avvenne nel pomeriggio-sera di quel giorno: lo sviluppo di un cluster di Supercelle nel S/W dell'Oklahoma ha dato il via al disastro. Nel giro di poche ore 4 distinte supercelle tornadiche hanno prodotto nel complesso ben 59 vortici; il più potente ha centrato in pieno la capitale, Oklahoma City, portando morte e distruzione.
Le rilevazioni effettuate hanno portato a dire che probabilmente si è trattato del Tornado più forte di sempre, con venti che hanno raggiunto e superato i 520 km/h. Il grado massimo di intensità è il grado F5, ma per rendere l'idea della potenza di questo fenomeno alcuni hanno classificato questo Tornado come il primo ed unico "F6" mai esistito.
QUI un'analisi completa di quel giorno.
Ecco un filmato del Tornado:
Pubblicato da Palu alle 16:50 0 commenti
sabato 9 febbraio 2008
Nella "succhiozona"
Il 09 Luglio 2007 emozioni forti. Ma il 02 Maggio dello stesso anno ho assisitito senza fiato all'azione di un'incredibile supercella a cavallo del fiume Ticino.
Quel giorno aveva piovuto bene per tutta mattina, faceva freddo (8/9°C); poi nel primo pomeriggio si fanno strada le schiarite da Sud ed esce un po' di Sole, con un costante vento da Est che soffia deciso. Il peggioramento sembra terminato come da previsione, ma dal radar spuntano degli improvvisi temporali in Piemonte.
Mi dico "mah, strano...che intenzioni hanno quelli ?". Torno a studiare Biochimica. Passano 30 minuti, riguardo il radar e mi dico "ehi, quelli hanno intenzioni serie, ma va beh non arriveranno fin qui". Torno a studiare Biochimica. Passano altri 30 minuti, riguardo il radar per una terza volta e mi dico "questi hanno intenzioni mooolto serie". Non ci penso due minuti di più, prendo macchina fotografica, cavalletto e parto in macchina, direzione Ovest.
Dopo mezz'ora arrivo nei pressi di Novara, svolto a sinistra verso Sozzago dove mi sembra che ci sia una bella cellula temporalesca. Ebbene, da quel momento è iniziata la caccia temporalesca più elettrizzante che ho mai fatto.
Senza manco accorgemene mi trovo in pochi minuti nell'area migliore in assoluto per seguire una Supercella: la succhiozona. Coooosa? E che è sta succhiozona? E' presto detto: non è altro che l'area di risucchio del temporale, dove può generarsi un Tornado.
Da quel momento e fino alle 21 ho attraversato la cella in lungo e in largo, ho visto pioggia torrenziale, grandine, vento, calma assoluta, wall cloud rotanti. Una cosa pazzesca, mai vista e che purtroppo l'ho vissuta da solo, e non con altri amiconi cacciatori anche loro.
Ecco il mostro:
Le sensazioni provate in quei momenti sono indescrivibili: il vento di risucchio soffiava forte alle mie spalle e si gettava nel temporale la cui base girava, girava, girava....l'origine del Tornado non era lontana ma purtroppo non avvenne. In ogni caso, è stato in assoluto il temporale che mi ha trasmesso più inquietudine per la sua minacciosità e per il brontolio continuo di tuoni quasi come fosse un carroarmato in azione.
Il tutto, udite udite, successe con soli 12°C !!!!!! Non mi capacito tutt'ora di come abbia fatto quella cella a sprigionare tale potenza con un freddo del genere. Se fosse successa con 10°C in più, avrebbe fatto un macello.
Penso sia molto difficile ripetere un'esperienza simile, ma come ogni anno....ci riproverò!
Ecco un'analisi più approfondita che ho fatto sullo stesso fenomeno.
Ciao ragashish
Pubblicato da Palu alle 17:44 2 commenti
Contatto !
Il 09 Luglio 2007 ho testato sulla mia pelle cosa si prova ad osservare la nascita di un Tornado.
I presupposti per fenomeni temporaleschi erano chiari, e quel pomeriggio decisi di mettermi in marcia con mio zio in direzione delle campagne vercellesi.
Dopo 3 ore circa, tra pause e chiacchere, verso S/W si va a generare una bella cella. Il nostro obiettivo ci impone di seguirla, così facciamo...e ciò ci permette di assistere alla formazione di un Tornado, che rappresenta un po' il sogno di tutti i cacciatori di temporali.
Emozioni forti, alle 18.00 in punto di quel Lunedì.
QUI un'analisi di ciò che successe quel giorno in Pianura Padana: un bel casino.
Quest'anno non ci resta che cercare di ripetere l'opera, via!
Pubblicato da Palu alle 17:28 0 commenti
Cià vediamo come va!
Prova del nuovo blog di colo sui temporali
Pubblicato da Palu alle 15:29 0 commenti