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GPS Tracking
STRUMENTAZIONE RIPRISTINATA !!! GPS attivo dalla prossima caccia

Opacità del Satellite: 20 | 40 | 60 | 80 | 100 %

Opacità del Radar Landi: 20 | 40 | 60 | 80 | 100 %

Opacità del Radar Liguria: 20 | 40 | 60 | 80 | 100 %


mercoledì 24 giugno 2009

6 Giugno 2009 – Racconto di una caccia storica

Una giornata che rimarrà nella nostra memoria per molto tempo merita quantomeno un racconto...
Sto parlando di Sabato 6 Giugno 2009, giorno nel quale io e Davide siamo stati spettatori di uno spettacolo assoluto che la Natura ci ha voluto regalare, generando una Supercella Tornadica pressochè perfetta.

Quel Sabato parte presto, intorno alle 8.30. Dopo una notte passata a giocare a Poker con gli amici, dormo giusto quelle 3/4 ore per ricaricare le batterie..."domani si parte, c'è una caccia grossa in programma" penso.
Mi alzo presto, osservo il cielo e la prima affermazione che penso è "un cielo così l'ho visto solo la mattina presto del 7 Luglio 2001". Ribadisco a Davide questa mia impressione e poi ci mettiamo d'accordo sul luogo di ritrovo: ore 10.00 all'Iper di Magenta. C'è fermento, è la prima volta che parto per una caccia già al mattino presto nonostante le ore clou siano nel pomeriggio; colazione, preparazione di tutta l'attrezzatura per la connessio internet e GPS e poi via, si parte!

Incontro Davide al luogo prefissato, trasferisco tutto l'ambaradam sulla sua auto e testiamo la connessione: tutto ok, e anche il GPS funziona perfettamente! Osserviamo il cielo ed entrambi siano visibilmente fiduciosi, Davide cmq molto più di me...io consideravo comunque la possibilità di un BUST (flop) totale ;-)

Partiamo subito verso il novarese, dando ogni tanto uno sguardo ai modelli mattutini che pian piano si aggiornano; raggiungiamo le splendide distese novaresi e ci fermiamo in una stradina ad osservare la situazione e attendere l'evolversi degli eventi. Spira un forte vento da E/SE, i cumuli corrono veloci a tutte le altezze, il Sole scalda l'atmosfera...la molla si stava caricando...

Passano un paio d'ore e si fa mezzogiorno: la situazione è sempre tranquilla, verso Ovest iniziano a vedersi le prime incudini poco convinte e al suolo sta per entrare il vento più secco da Sud; decidiamo di entrare in Novara per trovare una paninoteca dove posso prendere da mangiare; dopo incredibili peripezie di vario genere, riesco a comprare un benedetto panino al cotto in centro a NOvara. Risalgo in auto e ripartiamo per uscire dalla cittadina in modo da osservare meglio il cielo, tra qualche ora dovrebbe arrivare l'ora x...

Andiamo in direzione Sud, prendiamo una strada statale che ci porta direttamente in mezzo alle campagne tra Novara e Vercelli; in cielo stavamo seguendo la linea di demarcazione tra il vento da E/SE e quello più secco da Sud: tale linea si trovava pressochè sopra le nostre teste estesa verso S/W e decidiamo quindi di fermarci alla periferia di Casalino (VC). Parcheggiamo l'auto, ma nel frattempo mi accorgo che il portatile si è spento...Provo a riaccenderlo, parte...ma passano poch i secondi e si spegne da solo di nuovo. Nooo, disastro! Faccio altri tentativi ma nulla da fare, proprio quando sarebbe servito di più il portatile mi ha abbandonato ( e non solo per questa giornata! ). Lancio qualche inevitabile imprecazione e poi mangiamo il nostro panino; il posto dove ci siamo fermati è spettacolare, in quanto abbiamo la possibilità di avere tutto l'orizzonte a 360° libero da ostacoli. Ci sediamo nell'erba ai bordi di un torrentello di irrigazione e ammiriamo quelle zone completamente prive di costruzioni, dove regna solo la Natura. Il vento spira sempre più forte da Sud, siamo proprio lungo la linea di convergenza che vedevano i modelli e che noi abbiamo deciso di seguire.

Dopo circa una mezz'oretta i cumuli che compongono tale linea di convergenza iniziano a svilupparsi, si sviluppano sempre di più fino a diventare prima congesti e poi componendo un primo cumulonembo: gli straordinari venti in quota stirano completamente il cb verso N/E, mostrando il suo asse inclinato con un updraft tutto sommato non male; non avendo più nessun contributo da Internet, dobbiamo solo aguzzare la vista e usare il fiuto per capire e anticipare il più possibile l'evoluzione in quanto quel cb era il sintomo che la convezione stava partendo...

La piccola cella ci scorre davanti e abbiamo tutto il tempo per seguire la sua evoluzione di nascita, crescita, maturazione (con qualche fulminazione) e declino man mano che si spostava verso Nord. Dopo il suo passaggio il cielo sembra tranquillizzarsi, i cumuli si fanno più radi e il vento da Sud soffia sempre più forte...sono quelli i minuti nei quali ci vorrebbe la connessione mobile per osservare più ad ampio raggio la situazione, ma non ne abbiamo la possibilità.

Ad un certo punto spunta una nuova incudine in fondo a S/W...sembra un'incudine normalissima di un temporaletto come tanti; è immersa nella foschia che regge in quell'angolo di Piemonte. Tra una chiacchera e l'altra e vari tentativi di riesumare il PC non diamo più peso per una decina di minuti a quell'incudine; quando, però, rialziamo lo sguardo verso S/W ci accorgiamo che "qualcosa non va": l'incudine era avanzata in modo esagerato, soprattutto considerando il movimento lento della cella che l'ha preceduta! Osservo un attimo il bordo di tale incudine, l'unico indizio possibile per capire l'intensità della cella dato che alla base regnava foschia densa che offuscava la visuale, e poi dico a Davide che secondo me è ora di partire e andarle incontro a manetta. Davide approva e partiamo subito in direzione Ovest, seguendo stradine a caso. Il tempo di fare pochi chilometri e inizia a vedersi la base della cella...........................

 

"cazzo che wall !" , esclamo a Davide che nel frattempo fa fatica a rimanere concentrato sulla strada, figuratevi dopo che gli ho detto ciò ;-) La base della cella è fantastica, il nostro sguardo punta subito sull'angolo meridionale dove dietro alle precipitazioni compaiono fractus bassissimi e turbolenti che vanno a comporre una classica wall cloud. Bastano pochi secondi di osservazione per capire che quella è "la Supercella", la turbolenza che ha alla base indica che può mettere giù un Tornado da un momento all'altro! L'adrenalina sale sempre di più in quanto ci troviamo proprio nei momenti di caccia nel vero senso della parola...

Entriamo ed usciamo da un paio di paesi, prendiamo ovviamente strade a caso sperando che ci avvicinino sempre di più alla base della cella che stava raggiungendo in quei momenti la sua massima potenza. Superiamo il paese Villata in direzione N/W e  puntiamo una stradina completamente deserta circondata dal nulla più assoluto (quei posti sono davvero delle Plains in miniatura), volgiamo lo sguardo verso sinistra e capiamo che è il momento di fermarsi. Scendiamo dall'auto e abbiamo di fronte uno spettacolo della Natura: non c'è un solo ostacolo che ostruisce la visuale di quella Supercella, la quale risulta perfetta sotto ogni aspetto. Abbiamo sott'occhio l'intero sistema temporalesco, dall'area di inflow all'area dei downdrafts e outflow. L'atmosfera è surreale in quanto spira un fortissimo vento da Sud che "enfatizza" il momento, di fronte a noi abbiamo la wall cloud con tutti i fractus che salgono ruotandole attorno, sulla destra le bande di pioggia e grandine con le saette e i tuoni secchi. Già così è tutto perfetto, ma la Natura ha deciso che se ha fatto 30 allora può fare anche 31...

Alla base della wall cloud comincia a disegnarsi un corposo Funnel Cloud. "lo fà?" ci domandiamo. Ebbene si, lo fà. Nel giro di un paio di minuti il mesociclone va in occlusione e il Funnel Cloud inizia a scendere....scende, scende, scende...e infine tocca il suolo. Abbiamo di fronte una Supercella Tornadica in piena regola. L'imbuto è davvero corposo (chissà essere a 200 metri da esso...) e mantiene la condensazione fino al suolo per poche decine di secondi prima di risalire...

In quei momenti, nonostante si sta realizzando un piccolo sogno, si resta quasi allibiti, in una sorta di "stato confusionale" nel quale non ci si rende subito conto della rarità di quel fenomeno, della sua perfezione e della difficoltà che si ha in Italia di poterlo osservare. Ma nonostante ciò, il dito indice continua a fare foto e filmati a manetta senza mai fermarsi ;-) Passano circa 15/20 minuti durante i quali la cella velocemente perde potenza muovendosi verso di noi; decidiamo quindi di andarle più sotto e riusciamo a fare varie foto per evidenziare la sua struttura che si mantiene ancora perfettamente supercellulare pur non destando più "preoccupazione" per l'eventuale nascita di un secondo vortice.

A questo punto passiamo le due ore successive nel tentativo di cercare qualche danno causato dal Tornado, ma dopo aver percorso varie strade (tra l'altro sbagliate come abbiamo scoperto qualche gg dopo ;-) ) capiamo che il vortice è sceso in mezzo ai campi e quindi difficilmente avrà lasciato un segno tangibile e documentabile. Sono ormai le 17 circa e ci indirizziamo verso l'autostrada A4 per tornare verso casa con in saccoccia una preda veramente grossa, che è andata anche oltre le attese per me (meno per Davide che come vi ho detto prima era più fiducioso di me sulle possibilità tornadiche della giornata). Durante il viaggio di ritorno ci fermiamo un paio di volte per osservare nuove piccole supercelline in formazione...se non avessimo visto la Supercella di prima ci saremmo fermati per ore a far foto, ma dopo ciò che avevamo visto 2 ore prima quelle cellette valevano meno di zero ;-) Torniamo all'Iper di Magenta per le 18...saluti vari e si torna a casa, consci di aver fatto una caccia pressochè perfetta e difficilmente ripetibile non solo quest'anno ma anche nelle stagioni a venire...

 

mercoledì 17 giugno 2009

Interpretare il CAPE

La questione "CAPE" è spesso discussa durante la stagione estiva; il motivo è semplice: il CAPE rappresenta l'energia potenziale per lo sviluppo convettivo e quindi risulta il parametro più visualizzato sulle mappe per prevedere i temporali. Tale parametro viene espresso in j/Kg ed esprime - come dice l'acronimo "Convective Available Potential Energy - l'energia potenziale che la Troposfera può liberare per lo sviluppo di nubi convettive.

Tutti noi, ogni qualvolta osserviamo le mappe di previsione, abbiamo a disposizione una previsione del CAPE a vari orari durante la giornata, e su questo siamo già fortunati. Ma ci sono alcuni punti su cui bisogna soffermarsi per poter capire come interpretare correttamente questo parametro.

1) Il CAPE è un parametro "ideale"
2) Il CAPE è un parametro estremamente dinamico, sia nel tempo sia nello spazio. E' dinamico nel tempo in quanto può cambiare nel giro di poche ore ma anche di poche decine di minuti. E, allo stesso modo, è dinamico nello spazio: si possono avere valori di CAPE distanti anche 500/1000 j/kg nel giro di 30 km.
Ed è proprio questo il punto su cui ragionare quando si guardano i modelli di previsione: ad oggi nessun modello matematico è in grado di avere un passo di griglia tale da inglobare le differenze massime di CAPE che si possono verificare nella dinamica atmosferica. Tutto è in continua evoluzione, bisogna ricordarlo SEMPRE.
3) Ma allora le previsioni del CAPE che vediamo sui modelli servono o no?
Certo che servono, ma vanno interpretate. Per prima cosa, non bisogna mai considerare il valore numerico della previsione del modello; tale valore spesso è "ideale". Per una corretta interpretazione bisogna innazitutto conoscere il modello stesso (attraverso analisi passate) e successivamente considerare il CAPE previsto come un'ampia forbice di valori; giusto per fare un esempio, se il modello prevede 1000 j/kg di CAPE, la nostra testa deve già ricordarsi che, a seconda delle zone, ce ne potranno essere 500j/kg così come 1500j/kg. Non bisogna considerare, quindi, il valore assoluto in sè, bensì la tendenza che quel modello ha nel mostrare tali valori. Mi spiego meglio: se un giorno un modello prevede 1000 di CAPE e un altro giorno prevede 2000, non dobbiamo considerare i due valori in sè, bensì fare una considerazione del tipo: nel secondo giorno ci sarà più CAPE del giorno prima. Partendo da quest'ultima frase, vi rimando al punto successivo...
4) il CAPE è un parametro che cambia in seguito al cambiamento di moltissimi fattori. Per esempio, per aumentare il CAPE l'atmosfera può escogitare diversi modi:
- abbassamento termico in quota
- aumento termico nei bassi strati
- aumento dell'umidità nei bassi strati
- iniezione secca alle quote medie
- ingresso di vorticità
- scorrimento del getto in quota
....e questi sono solo i principali, ce ne saranno altri che noi ancora non conosciamo.
Come vedete, regna troppa dinamicità nell'atmosfera per ridurre il CAPE ad un singolo valore e prenderlo come tale; i fattori appena elencati cambiano rapidissimamente durante un peggioramento del tempo, e come detto prima cambiano sia nel tempo che nello spazio!

Ricordarsi, quindi, di considerare il CAPE come un parametro indicativo, che dipende da tanti altri fattori che vanno considerati prima di osservare il valore numerico del CAPE che prevede il modello di previsione.

martedì 16 giugno 2009

9 Giugno: fotografati altri 2 Tornadoes

Davvero incredibile questo inizio di stagione 2009. Nel giro di 2 giornate di caccia ho avuto la fortuna di fotografare ben 3 Tornadoes! Dopo l’exploit del 6 Giugno, ecco che dopo un paio di giorni una nuova caccia nel novarese-vercellese porta a questi risultati:

 foto7 foto8

Oltre ai due vortici, durante lo stesso pomeriggio ho assistito all’evolversi di un paio di supercelle con varie wall cloud e mesocicloni vari.

foto12 DSC03930 foto5

Nulla da aggiungere…sono davvero estasiato da questo inizio di stagione di caccia, a parte un imprevisto che mi ha compromesso la possibilità di avere posizione GPS e connessione web. speriamo di risolvere il tutto entro fine mese

6 Giugno 2009 – Intercettata una spettacolare Supercella Tornadica!!

La giornata era attesa da giorni, e non ha deluso. Partiti di mattina presto, io e Davide (Sirio) siamo stati in giro tutto il giorno e nel primo pomeriggio abbiamo realizzato un piccolo sogno: essere al cospetto di una spettacolare supercella assistendo alla genesi di un Tornado EF1 davvero fotogenico!

Forse più avanti inserirò un racconto della giornata, ora ho poco tempo e mi limito ad inserire le foto della caccia.

foto4 foto1 foto2

Ecco qualche immagine descrittiva:

Immagine radar del mostro:

…..emozioni indelebili durante questo 6 giugno 2009 ….