Tracking Real-Time via GPS + Radar (i post sono visualizzati al di sotto di questa schermata)

Mostra Radar Svizzero - animazione
Mostra Radar Landi - animazione
Mostra Radar Landi - ultima immagine
Mostra Radar Liguria
Mostra Satellite visibile
GPS Tracking
STRUMENTAZIONE RIPRISTINATA !!! GPS attivo dalla prossima caccia

Opacità del Satellite: 20 | 40 | 60 | 80 | 100 %

Opacità del Radar Landi: 20 | 40 | 60 | 80 | 100 %

Opacità del Radar Liguria: 20 | 40 | 60 | 80 | 100 %


mercoledì 29 aprile 2009

Quelli di TornadosVideos sono incredibili.

Osservate questo video, soprattutto la parte riguardante il primo Tornado. Non ho parole, e non credo che ne avrete anche voi... ;-))

 

23 Aprile 2009: caccia ad una possente Supercella

Se la stagione 2008 era iniziata sotto il segno di una devastante Supercella – quella del 16 Marzo – la stagione 2009 è partita sotto il segno di un’altra Supercella, decisamente più lieve ma comunque con connotati del tutto fuori stagione, soprattutto per la grandine.

Durante la mattinata mi sono preso tutto il tempo per studiarmi bene le mappe data la concreta possibilità della prima vera caccia stagionale. Decido, quindi, il mio target: Pantigliate, alle porte di Milano, vicino a S.Donato.

Mi metto d’accordo con Davide e lo passo a prendere per le 14. Nel frattempo vedo con grande soddisfazione che tutto il sistema di tracciatura GPS funziona alla perfezione: sia sul mio pc dove vedo la mia posizione su Google Earth, sia su questo Blog dove il tracking funziona al 100%!

Bene, si può partire! L’atmosfera è tipica da dry-line, con cielo limpido da Milano verso Ovest e decisamente più fosco verso Est, dove iniziano a crescere cumuli e cumulinembi. Il sole scalda molto, siamo sui 23°C.

Arrivati al nostro target, sostiamo in un parcheggio di un benzinaio ad osservare la situazione; secondo la tempistica avremmo dovuto attendere almeno 1/2 ore per vedere qualcosa di interessante, ma la Natura ha deciso di accelerare i tempi…e a noi non ci resta che stare al passo. Verso N/E cresce velocemente una possente cella temporalesca. Dal radar osserviamo subito il suo nocciolo a fondoscala…decidiamo quindi di andarle incontro, non si trova distante dal nostro target (che si è rivelato azzeccato).

Ci districhiamo tra il traffico milanese (arghhhh!!!) e giungiamo in una stradina di campagna, molto stretta, che ci porta proprio al cospetto della Supercella: ce l’abbiamo proprio davanti, il mesociclone è quasi sopra le nostre teste, a Ovest il Sole illumina la scena…capisco subito che da quella cella sta cadendo grandine con le “palle”; facciamo giusto due foto di corsa prima di fare velocemente dietrofront per scappare dal temporale che sta proprio venendo verso di noi.

Ma qui arriva la sorpresa della giornata: dopo circa 500 metri vedo una piccola rientranza sterrata a bordo strada, decido di fermarmi lì ma un macchina che proviene nel verso opposto al mio mi anticipa e mi “ruba il posto”. Io impreco dicendo “ma chi cacchio si ferma in questa rientranza isolata in una stradina dispersa totalmente nelle campagne dove non gira anima viva?!?!?” …giusto il tempo di osservare chi sta alla guida dell’auto e scopro…che è il Griffa !! ;-) Non poteva che essere un altro cacciatore colui che cercava sosta in quella rientranza sterrata! Scendiamo un attimo per salutarci e commentare quell’impensabile e curioso incontro sotto lo stesso temporale…e decidiamo quindi di proseguire insieme lo stormchasing di giornata, ovviamente fuggendo da quella Supercella che, a qualche km di distanza, stava iniziando a far cadere chicchi di grandine grandi come palle da tennis.

Ecco una foto scattata da Davide.

image

Da quel momento abbiamo iniziato una specie di fuga tra varie strade, in direzione S/W…ma nei pressi di Paullo la cella ci sorprende per pochi istanti: ci troviamo ai bordi del mesociclone, ma per 500 metri circa finiamo dentro ai downdrafts della cella, e vediamo cadere sulle nostre auto chicchi di grandine dapprima grossi come uova poi più piccoli e per fortuna molli. Ci rifugiamo ad un benzinaio dove troviamo molte altre auto in cerca di riparo…facciamo passare la Supercella e ripartiamo, ma questa volta nel ruolo di cacciatori e non più di prede! Cerchiamo di stare al passo della cella per una mezz’ora, ma poi a causa dell’immenso traffico che circola su quelle strade iniziamo a perdere il temporale che si allontana velocemente verso Sud. Imbocchiamo l’autostrada A1, ma dopo pochi minuti notiamo che improvvisamente la Supercella collassa…

Ci fermiamo quindi alla prima area di servizio dove osserviamo la situazione e facciamo due chiacchere in compagnia prima di decidere di tornare a casa. Che dire, è stata davvero una grande caccia, assolutamente perfetta dal punto di vista del target in quanto abbiamo intercettato la cella nel suo momento di massima intensità, un po’ più difficoltosa dal punto di vista dei movimenti a causa del grande traffico intorno alla metropoli milanese (risulta molto difficile cacciare quando si è costretti a stare in coda ad ogni semaforo). Abbiamo però notato la grande utilità del GPS sovrapposto al radar, in quanto ci permette di osservare la nostra posizione rispetto ai temporali…un grande passo avanti che servirà soprattutto in Estate quando avremo a che fare con le vere bestiacce di stagione ;-))

CIAO!

domenica 19 aprile 2009

I temporali del 16-17 Aprile

Come era lecito attendersi, tra Giovedì e Venerdì scorso si sono avuti i primi veri fenomeni temporaleschi della stagione. Dapprima Giovedì, quando una discreta attività temporalesca ha interessato il N/W italiano, e poi Venerdì, quando altre celle si sono sviluppate tra Piemonte e Lombardia…

 

Vediamo prima Giovedì.

Le mappe facevano intendere che nel pomeriggio-sera l’ingresso del fronte freddo da Ovest potesse creare i presupposti per alcuni temporali tra Piemonte e Lombardia.

Ecco la mappa delle Theta-E a 850hPa:

image

Si nota proprio la presenza di un’area con maggiore energia proprio in Piemonte, in seno alle correnti sud-occidentali presenti a quella quota.

 

Vediamo la situazione dei venti al suolo alla stessa ora:

image

La linea tratteggiata che ho inserito sta ad indicare l’area di convergenza ben visibile sulla mappa, convergenza dettata dall’ingresso di venti più secchi da N/W su aree interessate precedentemente da venti meridionali figli del richiamo umido presente davanti al fronte freddo.

Se consideriamo che l’evoluzione generale vedeva anche l’ingresso di una certa vorticità a tutte le quote unita ad un calo deciso della temperatura a 500hPa…l’ipotesi “temporale” era pressochè sicura. Ed infatti si vanno a sviluppare alcune celle temporalesche proprio in corrispondenza dell’area appena vista.

Dall’immagine seguente si nota come i temporali seguano perfettamente la linea di convergenza al suolo, la quale ha fatto da “trigger” insieme ad altri fattori:

 

image

Di seguito posto un’animazione radar che ho modificato inserendo alcuni dettagli in modo da rendere più semplice la sua interpretazione:

Innanzitutto si nota la formazione di una discreta squall-line che va ad assumere un movimento S/W-N/E dettato dalla level guide a 500hPa. La parte più settentrionale di questa squall-line risulta molto interessante in quanto assume una struttura molto didattica che ci permette di osservare, contemporaneamente, 3 fattori:

1) mini-fronte caldo

2) mini-fronte freddo

3) Rear Inflow Notch

I primi due sono semplicemente il frutto dello scontro, visto poco fa, dei venti di natura differente – caldi e umidi davanti e freddi e secchi posteriormente.

Il terzo rappresenta un particolare eco radar che si sviluppa di frequente in presenza di squall-line: deriva dall’intrusione di aria più fredda e secca la quale va ad “arcuare” la linea di groppo, che successivamente assume per qualche decina di minuti i tipici caratteri di “Bow Echo” (anch’esso indicato sull’animazione del radar).

L’ingresso di aria più secca posteriormente alla squall-line è identificabile non solo dal radar stesso, ma anche dalle mappe:

image

Essa l’ho indicata con una freccia nera; si nota poi la perfetta sovrapposizione, anche a livello igrometrico, della struttura “fronte caldo-fronte freddo” vista poco fa.

 

Passiamo ora ad osservare l’evoluzione del giorno seguente, dato che ha mostrato sfaccettature interessanti.

Tra il tardo pomeriggio e la serata si sono sviluppate alcune celle temporalesche tra milanese, bergamasco e novarese…

image

Tali celle, oltre ad assumere connotati decisamente oltre le attese (soprattutto per quanto riguarda la grandine) hanno assunto un movimento particolare che ha dettato alcuni “sospetti”: data la presenza di correnti occidentali alle medie quote ci si attendeva un movimento corrispondente anche di tutto il sistema temporalesco, il quale invece si è mosso da S/E verso N/W.

Supercella? Mesociclone? Niente di tutto ciò…vediamo perchè.

Dunque, le correnti in quota erano si occidentali, ma di debolissima intensità:

image

Ogniqualvolta si verifica una condizione del genere in presenza di convezione, le celle temporalesche tendono a muoversi secondo le “regole” dei bassi livelli della colonna atmosferica, vengono perciò guidate dai venti al suolo o degli strati poco superiori ad esso (indicativamente fino ai 1500metri).

Non ci resta, quindi, che osservare il setup alle medie-basse quote.

A 850hPa notiamo l’ingresso di una linea secca da Sud, la quale ha avuto due ruoli:

1) incrementare il CAPE sulla media pianura, area nella quale si sono sviluppate le celle

2) “trascinare” verso Nord i temporali, in quanto l’azione dei venti a questa quota e più in basso ha sopraffatto l’azione dei venti alle alte quote

image

 

Ecco la situazione al suolo, che vede anche qui l’ingresso di venti meridionali:

image

Ecco quindi svelato il motivo per il quale le celle, pur avendo le incudini orientate verso E/NE (in accordo con la direzione dei venti a 500hPa) si siano mosse verso N/W: questa volta la level guide effettiva non era a 500hPa ma ben più in basso, intorno ai 1000 metri di quota.

martedì 14 aprile 2009

Giovedì 16 Aprile: prima occasione temporalesca della stagione 2009

L'avvicinamento di una circolazione depressionaria da Ovest dovrebbe garantire un'instabilizzazione della colonna atmosferica...vediamo più nel dettaglio cosa ci attende.


La depressione in questione ci interesserà già da Mercoledì sera, e porterà un peggioramento più deciso fino al mattino di Giovedì. Ma ciò che a noi interessa è il pomeriggio sempre di Giovedì, quando sono previste schiarite nel cielo associate ad un discreto setup termodinamico della colonna.

Tra le 12z e le 18z, infatti, i modelli mostrano un rapido incremento di vorticità a tutte le quote in concomitanza con l'ingresso di aria più fredda a 500hPa che aiuterebbe non poco a destabilizzare l'atmosfera.

 

Ecco infatti che si prevede un discreto aumento dell'energia disponibile (CAPE):

 

Piemonte e Lombardia occidentale, trovandosi sul lato posteriore della jet-stream legata al vortice depressionario, vedranno incrementare anche i parametri dinamici riguardanti l'instabilizzazione della colonna atmosferica. Ecco infatti il Total Totals che dovrebbe portarsi su valori piuttosto elevati:

 

Restano da valutare altri 2 fattori: il profilo dei venti alle basse quote e la reale probabilità di schiarite soleggiate nelle prime ore del pomeriggio. Se il secondo fattore resta tutt'oggi imprevedibile con una certa attendibilità, il primo si può andare ad analizzare seppur senza entrare nei dettagli data la complessità che regna in Pianura Padana quando si parla di ventilazione alle basse quote (causa orografia).

A 925hPa ad oggi si prevede un'ottima vorticità, con venti sud-orientali che teoricamente offrirebbero un buon shear alle eventuali celle temporalesche:

 

Anche al suolo si presenterebbe una ventilazione moderata da E/SE che nel tardo pomeriggio verrebbe sostituita dall'ingresso di venti meridionali; tale evoluzione è abbastanza frequente sulla Pianura Padana occidentale e, a volte, fa da trigger (grazie alla convergenza dei venti) allo sviluppo degli updrafts. A volte, però, si ottiene un effetto stabilizzante su gran parte della pianura con la convezione che viene favorita solo a ridosso delle Prealpi.

 

Insomma, ad oggi il quadro nel suo complesso è secondo me buono, ci sono concrete possibilità di temporali nel pomeriggio-sera di Giovedì. Bisogna tenere conto, però, delle varie modifiche che da qui a 48 ore possono presentarsi.

Vedremo ;-)


venerdì 3 aprile 2009

Cercare di capire che tipologia di temporali avverrà...

In Estate, in presenza di un peggioramento temporalesco, spesso ci si ritrova a provare a capire che tipo di temporali attendersi. Facendo Stormchasing è molto importante cercare di "anticipare il tempo", e di conseguenza pianificare al meglio una caccia.


Multicelle, squall line, Supercelle, Bow Echo...quale di questi si potrà formare? Esistono degli indicatori, se così possiamo chiamarli, che ci possono dare una mano?
No, non esistono ;-)
Basti pensare che anche nella Tornado Alley americana ad oggi risulta difficilissimo stabilire in anticipo quale tipologia di temporali andrà a formarsi: spesso e volentieri ci si attende supercelle devastanti e poi il tutto si risolve con una mega squall line, o viceversa.
Nella mente tipica di uno Stormchaser, tutte le forme temporalesche che non siano supercellulari tendono ad essere un po' "scongiurate", questo perchè si cerca ogni volta di cacciare la forma di temporale più violenta ed elettrizzante - la supercella - ed evitare di avere a che fare con linee di groppo lunghe 200 km ma che offrono meno "spunti", seppur possano offrire, talvolta, scenari ben più spettacolari dei mesocicloni.

Qui in Pianura Padana, così come in USA, è estremamente difficile arrivare ad una conclusione del tipo "oggi farà supercelle", oppure "oggi farà un bow echo". Il caos che regna nell'atmosfera diventa ancora più caotico in presenza di fenomeni temporaleschi, durante i quali la dinamicità regna sovrana e noi non possiamo far altro che essere il più abili possibile nel cogliere quei segnali che ci possono permettere, come detto prima, di anticipare il tempo. Perchè anticipare? Beh, poniamo il caso che dal radar vediamo comparire una cella temporalesca in fase embrionale; a seconda della sua possibile evoluzione noi saremo costretti a modificare la strategia di caccia, in quanto inseguire una squall line non è come inseguire una Supercella.

Il prossimo esempio lo posto per far capire che non esistono dei connotati tipici che ci permettono, di volta in volta, di escludere una forma temporalesca a favore di un'altra. Si tratta, sempre, di una grande mix di fattori...noi conosceremo si e no il 30% di questi fattori, il restante 70% è del tutto sconosciuto e talmente ricco di dinamicità estrema che probabilmente non arriveremo mai a comprenderlo totalmente.

Il 14 Agosto 2008, il 16 Marzo 2008 e il 02 Maggio 2007 la Pianura Padana occidentale è stata spettatrice di 3 Supercelle di estrema violenza. Ebbene, tutte queste tre Supercelle si sono generate partendo da un setup termodinamico di partenza diverso uno dall'altro.

14 Agosto 2008:



16 Marzo 2008:



2 maggio 2007:



Le tre mappe postate rappresentano i venti a 300hpa. Nei primi due casi scorreva la jet-stream sulle nostre teste, ma nel terzo no. Se volessimo ampliare l'analisi dei vari parametri, potremmo dire che nel primo e nel terzo caso non entrò aria fredda in quota, ma nel secondo si. Ancora: nel primo caso non c'era vorticità a 500hPa, nel secondo e nel terzo si. Insomma, come vedete è un bel macello ;-) Questo dimostra che una stessa tipologia di temporale si può formare in una moltitudine di casi, tutti diversi uno dall'altro. Non c'è mai il "setup perfetto", o per lo meno c'è il "setup perfetto" per un determinato tipo di temporale che segua una ben determinata traiettoria. Ma qui si entra nello specifico...e non ho intenzione di dilungarmi troppo.

La Pianura Padana è un territorio molto complesso, nel quale l'orografia spesso e volentieri "manda all'aria" le proiezioni dei modelli in tema di temporali; qui l'abilità del previsore conta molto di più che in altri territori, come Francia, Germania o gli USA stessi.