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giovedì 27 marzo 2008

Cos'è il CAPE ?

Vediamo cosa sta ad indicare questa sigla, molto importante nell'ambito della previsione dei temporali in Estate. I radiosondaggi in questo ambito ci vengono molto in aiuto.

CAPE sta a significare Convective Available Potential Energy, dal punto di vista fisico rappresenta una misura del lavoro svolto dalla spinta di galleggiamento che permette l'ascesa di una massa d'aria; si esprime in J/Kg. Esempio pratico: un CAPE di 2000 j/kg sta a significare che ogni chilo d'aria ha ricevuto, nella sua ascesa, un'energia totale di 2000 joule.

In soldoni, il CAPE rappresenta l'energia disponibile in atmosfera per la genesi di strutture temporalesche; è quindi facile intuire che più alto è il valore di CAPE più imponenti saranno gli updraft all'interno dei temporali. Non a caso il CAPE stesso è collegato alla velocità massima potenziale ascendente dell'updraft, indicata con Wmax:

Wmax = Radice di (2*CAPE)

Il CAPE è un parametro che si può reperire facilmente tramite i Radiosondaggi, sia dal punto di vista prettamente numerico sia da quello grafico.



- dal punto di vista numerico è identificato al lato del radiosondaggio
- dal punto di vista grafico è rappresentato dall'area compresa tra la curva di stato (linea nera più spessa) e la TAP (Theorical Air Parcel line).

Nella dinamica temporalesca assume un ruolo fondamentale la distribuzione di densità del CAPE stesso lungo tutta la colonna atmosferica. Cosa voglio dire esattamente? Ebbene, in linea di massima possono presentarsi 3 casi:

1) CAPE elevato e distribuito equamente lungo tutta la colonna
2) CAPE non elevato e presente soprattutto alle quote medio-basse (quindi osservando il grafico postato sopra si mostrerebbe "basso e cicciotto"
3) CAPE non elevato e distrubuito lungo tutta la colonna (area colorata più "allungata ed esile")

Generalmente un CAPE anche non elevato ma concentrato nella porzione bassa dell'atmosfera garantisce (se accoppiato ad altri parametri favorevoli allo sviluppo convettivo) temporali più intensi e probabili rispetto ad un CAPE distribuito più in altezza lungo quindi gran parte della colonna atmosferica. Questo perchè se il CAPE è concentrato in basso permette una spinta ascensionale maggiore, con più irruenza, permettendo la nascita di celle anche violente seppur apparentemente il valore numerico del parametro "preso così com'è" non sembrerebbe per nulla trascendentale.

La Supercella del 16 Marzo 2008 documentata in un articolo precedente si è generata molto probabilmente sfruttando un setup del CAPE proprio del tipo appena citato, ossia "basso e panciuto".



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