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lunedì 10 marzo 2008

Temporali ad asse verticale o obliquo. Che significa?

Si tratta di un concetto importante al fine di identificare al meglio la consistenza di una cella temporalesca e tutte le possibili varianti che la accompagnano. Radar e Satellite sono i due strumenti più preziosi per riuscire a fare una perfetta classificazione.

I temporali, se considerato il loro asse, si suddividono in due categorie:

1) temporali ad asse verticale
2) temporali ad asse obliquo


I primi sono generalmente più diffusi, comprendono le classiche multicelle e si contraddistinguono per i seguenti aspetti:
- si generano in assenza di un forte wind-shear
- si generano in assenza di jet-stream in quota, con velocità del vento quindi non elevate.
- Inflow debole e alla lunga condizionato fortemente dall'outflow, che predomina.
- Disturbo a vicenda tra inflow e outflow

Ecco una rappresentazione molto chiara (cliccate sull'immagine per vederla più grande):



La figura stessa riassume perfettamente il ciclo di vita di questa tipologia di temporali, con la corrente fredda discendente che col passare del tempo tende a interrompere la fornitura di energia alla corrente ascensionale portando al collasso la cella temporalesca.

I temporali ad asse obliquo, invece, hanno le seguenti peculiarità:

- si generano in presenza di moderate o forti correnti alle alte quote (jet-stream)
- sono estremamente favoriti da un wind-shear positivo
- favoriscono la genesi di violente grandinate
- mostrano le due correnti (inflow e outflow) separate con la diretta conseguenza che non vanno a disturbarsi, garantendo quindi...
- ... un ciclo di vita più lungo da parte della cella temporalesca.



Nei temporali ad asse obliquo rientrano le Supercelle, che appunto presentano un updraft inclinato; di conseguenza le correnti discendenti non vanno a disturbarlo permettendo un generale mantenimento dell'intensità della cella temporalesca che può rimanere attiva anche per diverse ore.

Sia al satellite che tramite il radar si possono individuare queste due tipologie di temporali.

Temporali ad asse verticale:





Appare chiara l'assenza di venti in quota data la mancanza di "strisciate" a bassa riflettività che seguono le correnti in quota.

Il tutto si capisce meglio dopo aver visto le seguenti immagini, riferite invece a temporali ad asse obliquo:





Appare chiara la differenza !

E' bene ricordare che nonostante i temporali ad asse obliquo siano decisamente i più pericolosi e più intensi, anche quelli ad asse verticale possono riservare forti precipitazioni e anche discrete grandinate, soprattutto in presenza di elevati valori energetici.
Tuttavia, se ci si trova di fronte ad una cella con un asse inclinato bisogna sicuramente stare attenti perchè può riservare sorprese da un momento all'altro. Non a caso, come detto poco fa, le Supercelle (che sono i temporali più intensi in assoluto) rientrano nelle celle con asse obliquo.



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